La cannabis è di fatto legale in diversi Paesi europei. Per la maggior parte, però, è disponibile solo per uso medico o è depenalizzata per uso personale. Ciò significa che nella maggior parte dei Paesi non è facilmente acquistabile dai turisti.

La situazione è molto diversa a Malta. La nazione insulare ha attualmente le leggi più tolleranti dell’intera Ue in materia di coltivazione, consumo e possesso di cannabis. Dal 2021 gli adulti possono portare con sé fino a 7 grammi di cannabis e coltivare fino a quattro piante a casa. Resta ancora proibito fumare marijuana in pubblico.

Anche se i Paesi Bassi sono considerati un Paese tollerante nei confronti della marijuana, la coltivazione, la vendita e il possesso di droga sono in realtà illegali. Ufficialmente, la sua vendita è “tollerata” nei famosi “coffee shop” del Paese e il possesso di non più di 5 grammi di cannabis è depenalizzato.

Anche in Spagna il consumo personale di cannabis è stato depenalizzato. I regolamenti tendono a variare tra i vari comuni, ma i cannabis social club sono molto popolari: ce ne sono oltre mille, anche in località turistiche come Barcellona. Nonostante i controlli occasionali, la maggior parte delle forze dell’ordine chiude un occhio sui club, che sono noti per superare i limiti stabiliti dalla legge spagnola.

La maggior parte degli altri Paesi europei prevede ancora multe o altre sanzioni per l’uso o il possesso di quantità anche minime di droga. È probabile che i Paesi più liberali tengano d’occhio l’evoluzione della nuova legge tedesca.

Da tenere d’occhio è soprattutto il Belgio, dove dal 2003 il possesso di una quantità massima di 3 grammi di cannabis o la coltivazione di una pianta sono considerati “a bassa priorità di azione penale” per i maggiori di 18 anni.

L’anno scorso il vice primo ministro Pierre-Yves Dermagne ha dichiarato alla testata giornalistica fiamminga De Morgen che il Paese dovrebbe “prendere in considerazione la legalizzazione della cannabis”, suggerendo che il Belgio potrebbe essere un altro Paese che si avvia alla legalizzazione prima del tempo. (di euronews.tv)

@spaziocanapa

.     .     .

un’idea di

Salute di Canapa

”Il sovraffollamento carcerario ed il numero dei suicidi sono uno scandalo. Le camere penali scioperano e propongono un procedimento di clemenza. Può essere una soluzione tampone”. A dirlo è il segretario di AreaDg, l’associazione che riunisce le toghe progressiste, Giovanni Zaccaro.

”Io – aggiunge Zaccaro – però penserei più a legalizzare e depenalizzare la vendita di droghe leggere. Il 34,3% della popolazione carceraria italiana è detenuta per reati in materia di stupefacenti, il doppio quasi della percentuale europea che è pari al 18,4 %”.

”Se si legalizzassero le sostanze stupefacenti leggere si abbatterebbero i carichi dei tribunali senza dovere ricorrere all’arruolamento straordinario di magistrati che non garantirebbe la necessaria professionalità ed indipendenza, si ridurrebbe in modo molto sensibile la popolazione carceraria consentendo così di affrontare meglio i problemi dell’esecuzione penale ed attuare l’art 27 della Costituzione, si toglierebbe una fonte di reddito e di potere alla criminalità organizzata”, conclude Zaccaro. (Agenzia Ansa)

@spaziocanapa

.     .     .

un’idea di

Salute di Canapa

L’H4CBD, noto anche come Esaidrocannabidiolo, è un derivato SINTETICO del cannabidiolo (CBD).

Viene creato aggiungendo quattro atomi di idrogeno alle molecole di CBD per convertire i doppi legami in singoli legami con il risultato di attivare una reazione chimica che cambia il cannabinoide attivo in un altro, usualmente più forte. Dunque, l’H4CBD risulta essere più potente del CBD. E’ importante sottolineare che è totalmente un nuovo composto e non una forma di CBD.

La maggior parte delle informazioni risalgono a un singolo studio condotto nel 2006. Il team di ricerca ha trovato che questo cannabinoide alternativo ha un’affinità significativa con i ricettori endocannabinoidi CB1 del cervello, simili al THC. Questo spiega il perché il composto ha riportato effetti psicoattivi.

Molti consumatori hanno descritto l’esperienza dell’uso del H4CBD come quella di un prodotto in proporzione 2:1 di CBD e THC, osservando comunque la predominanza di CBD e i suoi effetti terapeutici ma anche un leggero senso di euforia tipico di una bassa dose di THC.

Nonostante l’H4CBD potrebbe legarsi quasi cento volte più potentemente ai ricettori CB1 rispetto al CBD, questa affinità di livello non è minimamente paragonabile all’effetto del THC. I consumatori affermano che l’effetto sia simile a quello dei cannabinoidi minori e ai prodotti alternativi sul mercato con basse dosi di THC.

In Italia l’H4CBD non è contenuto nella tabella degli stupefacenti. Quindi risulta legale l’acquisto.

@spaziocanapa

.     .     .

un’idea di

Salute di Canapa

“Droga nello zainetto scoperta a scuola grazie al fiuto del cane” Così apriva la sua prima pagina la Gazzetta di Mantova il 17 marzo scorso.

Un’Italia sempre più proibizionista e repressiva nei confronti degli utilizzatori di cannabis. Continua la folle e milionaria aggressione dello Stato verso i ragazzini per qualche grammo di cannabis.

Noi come sempre non siamo qui a giustificare chi introduce sostanze stupefacenti all’interno degli istituti scolastici, ma semplicemente portiamo alla luce un metodo del tutto distorto e controverso che lo Stato italiano utilizza per condurre la sua “guerra alla droga”.

Sapete cosa ne resta di un evento del genere? Nulla, tranne un ragazzino umiliato e traumatizzato, un bel titolo sulla prima pagina del giornale con un “cane eroe”. ZERO contrasto alla criminalità, ZERO educazione sull’argomento, ZERO impatto sull’utilizzo di sostanze stupefacenti.

Tutto ad un prezzo folle. I cani nelle scuole costano oltre DUE MILIONI DI EURO all’anno di soldi dei contribuenti (tutti noi) per sequestri che di volta in volta si aggirano attorno al qualche grammo di sostanza. Non che in generale vada meglio, ogni grammo di cannabis sequestrato in Italia, costa circa 500€ di soldi pubblici. Uno spreco fuori misura, quando questi soldi potrebbero essere utilizzati contro i veri criminali o per l’educazione sulle sostanze stupefacenti nelle scuole.

Mentre i governatori italiani continuano la loro folle Caccia alle Streghe, noi restiamo in attesa del prossimo zainetto individuato dal prossimo “cane eroe”, in un Italia governata da maldestri malcapitati che sembra non abbiano la minima idea di ció che dicono e fanno.

@spaziocanapa

.     .     .

un’idea di

Salute di Canapa

Inaugurata nel 2013, è l’evento di settore più antico d’Italia. L’11^ edizione di tre giorni di full immersion nel mondo della canapa dal 12 al 14 aprile 2024. Presenti i produttori più importanti Italiani, europei e mondiali.

Stand con le novità del momento, per conoscere o approfondire tutto ció che riguarda questo fantastico settore. Ci saranno anche eventi come riunioni ed esposizioni da parte di professionisti che poteranno il loro contributo per tutto il pubblico.

Saremo presenti alla fiera domenica 14, faremo un giro per tutti gli stand raccogliendo i commenti e le opinioni di chi lavora in questo settore.

@spaziocanapa

.     .     .

un’idea di

Salute di Canapa

Il CB9 è un cannabinoide relativamente nuovo e ancora poco studiato, presente nella pianta di cannabis. Lo si può trovare in tracce, in misura minore rispetto a cannabinoidi più noti come CBD e THC.

Viene prodotto dalla degradazione di altri cannabinoidi come CBD e THC, attraverso un complesso processo chimico nella pianta. A differenza del THC, il CB9 sembra avere proprietà psicoattive lievi, ma la ricerca su questo aspetto è ancora agli inizi.

Ha una struttura chimica simile al CBD, ma con una catena laterale a 5 atomi di carbonio (mentre il CBD ne ha 3). Data la sua scarsa presenza nella pianta e le difficoltà di estrazione, trovare prodotti a base di CB9 è attualmente molto raro.

Gli effetti psicotropi del CB9 sono ancora poco conosciuti e controversi. La ricerca in questo campo è ancora in fase iniziale e i dati disponibili sono limitati. Alcuni studi preliminari suggeriscono che il CB9 potrebbe avere effetti psicoattivi lievi, simili a quelli del THC, ma con una potenza inferiore. Tuttavia, altri studi non hanno rilevato alcun effetto psicoattivo significativo.

Le differenze negli effetti potrebbero essere dovute a diversi fattori. La risposta al CB9 può variare da persona a persona, a seconda della sensibilità individuale ai cannabinoidi e l’intensità degli effetti potrebbe dipendere dalla quantità assunta. Anche il modo in cui il CB9 viene assunto (ad esempio, per via orale, sublinguale o fumatoria) può influenzare la sua efficacia e i suoi effetti.

La legalità del CB9 è un tema complesso e in continua evoluzione, in quanto si tratta di un cannabinoide relativamente nuovo e ancora poco conosciuto. In generale non è espressamente menzionato nella maggior parte delle legislazioni nazionali e internazionali relative alle droghe.

È importante sottolineare che la commercializzazione di prodotti a base di CB9 è ancora poco diffusa e regolamentata. È consigliabile acquistare prodotti solo da fonti affidabili e che forniscano informazioni complete sulla composizione e sulla provenienza del CB9.

@spaziocanapa

.     .     .

un’idea di

Salute di Canapa

Coltiva piante di cannabis e finisce sotto processo per produzione e traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope, ma le analisi svelano che si tratta di cannabis light, quindi senza principio attivo o, comunque, anche se oltre il limite consentito, non imputabile al coltivatore e, quindi, viene assolta.

Solo alcuni fiori avevano sviluppato pricinipi attivi oltre il limite di legge, ma l’esperto chiarisce: “Può accadere con i semi acquistati, ma non per scelta del coltivatore”

Le forze dell’ordine erano intervenute in un terreno di proprietà della donna dove la stessa “coltivava 193 arbusti di canapa indiana e deteneva negli annessi agricoli sostanza della tipologia marijuana confezionata in 32 buste”.

L’imputata è stata assolta perché in fatto non costituisce reato in quanto manca l’elemento psicologico dei reati, “avendo ella comunicato alle autorità l’attività di coltivazione della Cannabis Sativa Light, sia per le risultanze degli esami peritali”. Perizia che evidenziava come “tutte le piante sequestrate erano da considerare provenienti da sementi fenotipici da fibra, ciò malgrado alcune di esse presentavano un principio attivo superiore (anche se di poco) al limite di legge”.

Un circostanza, questa, che “può manifestarsi all’atto della maturazione della pianta per vari fattori, ma che non è prevedibile al momento dell’acquisto delle sementi né oggettivamente visibile alla maturazione della pianta essendo un dato emergente solo da analisi chimiche”.

Insomma in Italia il settore della Cannabis Light continua a rimanere in una bolla, un “territorio grigio” nel quale è tutto a discrezione di chi interviene, è tutto a fiscrezione di procure, questori e operatori. Una lotta continua per circa 15.000 lavoratori del settore che ogni giorno vivono con la paura di essere accusati di qualche illecito solo perchè lavorano in questo settore.

@spaziocanapa

.     .     .

un’idea di

Salute di Canapa

Secondo quanto riferito, la coalizione di governo tedesca denominata Traffic Light Coalition, che unisce esponenti del Partito socialdemocratico, del Partito democratico libero e dei Verdi, ha raggiunto un accordo per la regolamentazione della cannabis il 27 novembre.

Queste recenti discussioni stimano che la legalizzazione della cannabis potrebbe entrare in vigore a partire da il 1 aprile 2024 , con i club di cannabis sociali potenzialmente autorizzati ad aprire già dal 1 luglio 2024.

“La legge sulla Cannabis sta arrivando! Infine: stiamo finalmente ponendo fine alla politica di ban fallita! Dopo intensi negoziati, ora esiste una legge che si concentra sulla tutela dei giovani e della salute, pone fine alla criminalizzazione ed è pratica”, ha affermato la portavoce del Partito Verde Kirsten Kappert-Gonther in un post tradotto sui social media.

Secondo la Deutsche Presse-Agentur  (DPA), Kappert-Gonther ha affermato che la coalizione è giunta ad un consenso riguardo al possesso e alla coltivazione. Con la legalizzazione, i residenti potranno coltivare fino a tre piante in casa e non avere più di 50 grammi di cannabis coltivata in casa (rispetto ai 25 grammi delle discussioni precedenti). La coltivazione non sarà consentita entro 100 metri (circa 328 piedi) dai luoghi frequentati dai bambini, come asili nido, parchi giochi e scuole. “Nei negoziati siamo riusciti a trovare norme praticabili che garantiscano la protezione dei giovani e della salute e rendano la depenalizzazione degli utenti adulti una realtà”, ha affermato Kappert-Gonther.

Mentre in una prima bozza il possesso di più di 25 grammi costituiva la soglia iniziale per la condanna penale, ora le persone possono portare con sé 25-30 grammi di cannabis in pubblico e 50-60 grammi in privato. Qualsiasi importo superiore a tale importo è ancora considerato un reato penale, con multe fino a 30.000 euro (38.000 dollari). In precedenza, le multe erano fissate a un massimo di 100.000 euro (126.930 dollari). – High Times Magazine.

@spaziocanapa

.     .     .

un’idea di

Salute di Canapa

 Nuova Convenzione Assicurativa per la
Tutela Legale delle Aziende di cannabis Light.

Dall’inizio di questo mercato non sono mancati sequestri, denunce e repressione verso chi lavora nel settore. Con il governo Meloni queste azioni repressive hanno ricominciato ad intensificarsi (ps sono stato denunciato anche io) Solo uniti potremmo resistere e ottenere i diritti che ci spettano.

 L’Associazione Nazionale Canapa Sativa Italia è lieta di presentare un importante traguardo nell’impegno di tutela dei propri associati: la nuova convenzione assicurativa per la Tutela Legale Penale delle aziende operanti nel settore della cannabis.

La prima cosa da fare è iscriversi a CSI, questo permette di beneficiare di sconti sulla polizza assicurativa e accedere a una serie di servizi e convenzioni. Chiunque con un attività che sia agricola o commerciale può aderire all’associazione.

L’assicurazione mira a garantire la protezione di tutti gli operatori del settore canapa dall’agricoltura alla trasformazione fino alla distribuzione, fornendo una copertura contro i rischi legali e gli oneri associati ai procedimenti giudiziari.

Il premio annuale varia tra 200 e 450€, calcolato in base al rischio specifico dell’azienda. Questa bassa quota copre le spese legali fino a 50.000 euro per processi che coinvolgono le figure apicali dell’azienda e sostiene le spese in caso di assoluzione, archiviazione o formule equivalenti.

L’assicurazione offre la possibilità di selezionare uno studio legale di fiducia, mantenendo un limite di 5000€ per le spese di trasferta degli avvocati al di fuori del distretto di corte d’appello in cui si svolge il processo.

🔬Ricorda, oltre alla copertura assicurativa, l’iscrizione a CSI ti offre l’accesso a convenzioni con studi legali e periti tossicologici per eseguire perizie, permettendo di gestire le spese legali direttamente attraverso l’assicurazione.

@spaziocanapa

×