Promessa mantenuta: Daniele Nahum si accende una canna davanti al comune di Milano

“Giovedì, alle ore 12:00, accenderò uno spinello davanti a Palazzo Marino per sostenere la legge che consente la coltivazione di cannabis in casa per uso personale e contro la follia di chi chiede il test del capello ai rappresentanti istituzionali.”

“Seguirà una conferenza stampa con il Capogruppo PD, Filippo Barberis e Giulia Crivelli, Tesoriera di Radicali Italiani. Sottraiamo i fondi alle mafie e permettiamo a chi vuole di coltivarsela privatamente.”

Così parlava mercoledì il consigliere del comune di Milano Daniele Nahum.

Promessa mantenuta.

Ha acceso una «canna» davanti a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, per sostenere la legge che consente la coltivazione di cannabis in casa per uso personale. Il consigliere ha portato lo spinello già preparato e pronto per essere acceso. «Sono 16 mila le persone in carcere per reati legati alla cannabis e la criminalità organizzata su questa sostanza ha un giro di affari di 7 miliardi — ha spiegato —. Sono qui contro il proibizionismo che riempie le galere e aiuta le mafie».

Il consigliere milanese ha chiesto al suo partito e al segretario Enrico Letta «più coraggio» su questo tema. E a Matteo Salvini, leader della Lega che nei giorni scorsi aveva criticato il suo gesto in un post, ha replicato: «Anziché condannare la strage di Bucha e Putin pensa al mio gesto, ma tanti elettori del centrodestra sono favorevoli alla depenalizzazione». Nahum ha annunciato che a giugno promuoverà a Milano gli Stati Generali della cannabis per dibattere sul tema con esperti e associazioni.

«Siamo qui anche per chiedere al sindaco Giuseppe Sala e alla giunta di aprire, partendo da questa città, un dibattito pubblico sulla legalizzazione della cannabis», ha detto Giulia Crivellini dei Radicali italiani. «Come Consiglio comunale, dopo la censura da parte della Corte costituzionale, abbiamo voluto far prendere alla città una posizione chiara sul tema della legalizzazione della cannabis e sul fine vita — ha concluso il capogruppo pd Filippo Barberis —. Il messaggio è chiaro: anche se non ci saranno referendum, serve che il Parlamento legiferi».

 

Milano 07-04-2022

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