La Federazione internazionale d’atletica è favorevole a cambiare lo status della cannabis

Articolo di Dolce Vita Magazine.

Cannabis e sport: dopo le polemiche vissute in questa Olimpiade sembra che qualcosa cambierà nei regolamenti per gli sportivi. L’antefatto ha riguardato l’esclusione della velocista Sha’Carri Richardson dai 100 metri piani, nei quali era la grande favorita, per aver fumato cannabis nei giorni precedenti alle gare.

Il caso aveva scatenato diverse polemiche ed era intervenuto anche il presidente Biden, per sottolineare che “Le regole sono regole e vanno rispettate. Che poi possano essere cambiate è un altro discorso”.

Ed ora a questo possibile cambio di regole apre anche la Federazione internazionale d’atletica (World Athletics). Il presidente britannico Sebastian Coe si è detto favorevole a cambiare lo status della cannabis nella lista delle sostanze vietate.

Alla domanda se lo status della cannabis nella lista delle sostanze proibite dell’Agenzia Mondiale Antidoping debba essere rivisto, Sebastian Coe ha detto: “Dovrebbe esserlo. È ragionevole. Niente è fissato nella pietra. Di tanto in tanto ci si adatta e si rivaluta. “Non voglio sembrare Joe Biden”, ha poi aggiunto Coe, riferendosi ai commenti del presidente americano su Richardson, “ma le regole sono le regole ed è così che sono state interpretate”.

Dopo le Olimpiadi di Londra nel 2012, la soglia per la positività alla cannabis è stata abbassata nel tentativo di garantire che solo l’uso durante le competizioni venisse rilevato. “Penso che questo sia un momento opportuno per rivedere questo statuto”, ha detto il presidente della Federazione internazionale d’atletica. “L’AIU rivedrà la questione alla luce delle circostanze attuali. Il riferimento è all’Athletics Integrity Unit, fondata dall’Associazione internazionale delle federazioni di atletica leggera nell’aprile 2017 per combattere il doping nello sport.

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