I principi della Canapa ci fanno bene? Parlano i dottori

La Canapa avanza, e con lei avanza il miglioramento nella vita delle persone. Purtroppo non avanza il governo italiano che puntualmente si gira dall’altra parte davanti ad un potenziale forse mai visto prima.

Negli articoli precedenti abbiamo spiegato il valore del CBD correlato al Sistema Endocannabinoide e i principali benefici su determinati fastidi o patologie.

Oggi vi proponiamo la testimonianza significativa di due dottori, in quanto abbiamo sempre sostenuto che nessun medico è a prescindere contro la Canapa, ma semplicemente, chi non ne parla è perché non conosce l’argomento.

Vi ricordiamo che l’unica differenza tra Canapa, Cannabis e Marijuana sta solo nel nome. La pianta è sempre la stessa.

Inizialmente la posizione di Antonella Chiechi, medico chirurgo specialista in endocrinologia era quella di chi è contrario per partito preso, ma successivamente, anche grazie alle pressioni di un amico, ha iniziato a documentarsi sui valori nutrizionali dei semi di canapa e dell’olio in particolare e la diffidenza ha lasciato il posto prima alla curiosità e poi alla voglia di raccontare, tutti le “stupefacenti” proprietà di questo prodotto naturale. La dottoressa ha dichiarato: “Dopo essermi documentata in merito, ma soprattutto dopo averlo utilizzato su di me e sui miei familiari, ho scoperto che l’olio di canapa da molti benefici rispetto a qualsiasi olio comunemente utilizzato in cucina, anche rispetto all’olio extravergine di oliva. Se assunto con continuità migliora il metabolismo basale, aiuta a rafforzare il sistema immunitario e indirettamente (in quanto non è un farmaco) a combattere alcune patologie infiammatorie del sistema respiratorio: in generale fortifica contro gli stimoli aggressivi che possono arrivare dall’esterno. Nel mio lavoro lo consiglio ai pazienti che hanno problemi con il colesterolo alto. Nei casi lievi, dove non ci sono particolari patologie associate, il colesterolo si abbassa dopo alcuni mesi di somministrazione. Inoltre può essere usato anche localmente come un unguento antinfiammatorio in caso di arrossamenti cutanei, basta applicarlo localmente e massaggiare la parte interessata. È stato dimostrato che la somministrazione quotidiana di olio di canapa abbassa i livelli nel sangue di colesterolo e trigliceridi, oltre ad avere un’importante funzione protettiva sul cuore dopo un danno, ad esempio un infarto”.

Inoltre dichiara: “È per tutti. Per tutte le sue proprietà, come la proporzione ideale di grassi Omega-3 e Omega-6 presenti, può essere considerato un “vaccino” nutrizionale, nel senso che ha tutti i benefici di un alimento protettivo se inserito nella dieta quotidiana”.

Se la dottoressa è stata convinta da un amico, ricorda che quell’amico, per una persona che ignora i benefici di olio e semi di canapa, potresti essere tu.

Il Dottor Marco Bertolotto, invece, dirige da 15 anni il Centro di Terapia del Dolore e Cure Palliative dell’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure e il Dipartimento di Riabilitazione della ASL2 Liguria. Durante la sua attività clinica si è confrontato ogni giorno con malati che soffrivano di ogni tipo di dolore, e la continua ricerca di nuove strategie terapeutiche hanno condotto il dottore alla Cannabis per uso medico. Così affermava nel 2017: “La Cannabis è una pianta straordinaria e l’effetto entourage fu la prima cosa che notai. Iniziai con le tisane, per poi passare rapidamente agli oli, imparando a tarare i dosaggi sui malati, in modo sartoriale, cercando per ognuno di loro la giusta dose che garantisse l’effetto antalgico senza effetti collaterali. La ricerca sta facendo salti da gigante e ogni giorno abbiamo importanti novità dal mondo scientifico: in Italia abbiamo ottimi ricercatori che, nonostante la carenza di fondi e una normativa che ostacola la ricerca scientifica con le inflorescenze di Cannabis, si collocano tra i maggiori scienziati del mondo in questo campo”.

Inoltre aggiunge: “Le vie della conduzione e della elaborazione dell’esperienza dolorosa, partono dalla periferia del nostro corpo (cute, muscoli, ossa, intestino…), arrivano al midollo spinale, e da qui continuano fino al cervello. Giunti nel cervello gli stimoli, partiti dalla periferia, danno origine a segnali che ritornano verso il basso fino al midollo spinale, dove vanno a modulare gli stimoli che arrivano dalla periferia. È un circuito elettro-chimico sofisticatissimo, di cui conosciamo solo pochi aspetti, ma la cosa straordinaria è che in ognuno di queste tappe percorse dallo stimolo doloroso, ci sono recettori per i cannabinoidi, che hanno la funzione di modulare, ridurre, bloccare il dolore.”

Conclude: “Siamo solo all’inizio di un percorso affascinante, che ci aprirà a scenari che la scienza ancora non riesce ad immaginare. A noi medici spetta il compito di affrontare questa nuova sfida terapeutica. Siamo ancora pochi, ma il numero di medici che dimostrano interesse sta crescendo di giorno in giorno. Recentemente in un convegno a Bologna sull’uso dei cannabinoidi nel trattamento del dolore cronico ho detto ai colleghi che mi ascoltavano, che il medico di fronte alla Cannabis deve avere tre caratteristiche: umiltà, curiosità, obiettività. Umiltà perché si fanno i conti con la propria ignoranza, curiosità perché è questo lo stimolo principale della conoscenza, obiettività perché il pregiudizio non permette di vedere i dettagli.”

Ecco due testimonianze da chi indossa un camice e vede in questa pianta meravigliosa molti benefici per l’essere umano. Una vasta gamma di principi benefici totalmente naturali e riconosciuti dalla comunità scientifica ormai quasi da trent’anni. È il momento di affrontare l’argomento su tutti i fronti. Iniziando appunto dall’aspetto del benessere salutare, la cosa più importante che esista. Ancora oggi, nel 2020 ci sono pazienti bisognosi Cannabis Medica o derivati, che soffrono per la carenza di questo prodotto, oppure sono costretti ad autoprodursela commettendo un reato. Si, perché ancora oggi, inspiegabilmente e contro tutti i diritti civici e costituzionali, coltivare cannabis è reato. C’è un estremo bisogno d’informazione e di cambiare una legge ingiusta, che reprime onesti cittadini, con l’unico risultato di sfamare le casse della criminalità organizzata.

Nello stesso momento in cui scriviamo questo articolo, oggi 25 giugno 2020 a Roma – Palazzo Montecitorio, avviene una manifestazione per la Legalizzazione della Cannabis. #iocoltivo, in piazza: Senatori, Deputati e Parlamentari insieme agli attivisti e movimenti più conosciuti d’Italia. Il Cambiamento è vicino. La legalizzazione in Italia è importante.

 

ref. Dolce Vita Magazine

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